Il reading “Il Perdono nutre il mondo”, ispirato al lavoro editoriale di Angelo De Nicola “Dante Silone e la Perdonanza” che, per l’occasione, sarà anche in veste di voce narrante, è ideato dalla pianista e direttrice artistica aquilana Sara Cecala. Dal 2019 la Perdonanza Celestiniana è Patrimonio Immateriale dell’Umanità: il messaggio di Pietro Angelerio, ora più che mai, ci richiama al senso più profondo dei precetti universali, persuasi che non si possa raggiungere la Pace, né tra i singoli, né tra i popoli, se essa non scaturisca dal Perdono sincero dettato dalla rinuncia alla sopraffazione e a ogni forma di ingiustizia, civile e sociale.
Attraverso lo spettacolo ripercorreremo oltre settecento anni di storia cristiana, tra ecclesia carnalis e spiritualis incontrando personaggi straordinari, per l’appunto Celestino V, assieme a coloro che fecero del potere temporale la ragione di vita religiosa, come Bonifacio VIII, passando per Papa Paolo VI , vero ispiratore del pontificato di Bergoglio.
Il racconto musicato ci accompagnerà con la rilettura degli ultimi eventi che hanno portato ad una nuova riabilitazione della figura celestiniana, proprio da parte della Chiesa di Cristo che gli renderà finalmente onore grazie alla visita annunciata per il prossimo 28 agosto, in occasione dell’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, da parte di Papa Francesco.
Infine, con la partecipazione di Germano D’Aurelio, fervente cultore della figura del papa eremita e grande estimatore di Ignazio Silone, che omaggerà il pubblico con un suo interessante cameo e con una suggestiva dedica musicale, assieme agli splendidi musicisti Antonio Scolletta al violino, Lorenzo Scolletta alla fisarmonica e a Sara Cecala al pianoforte, gli spettatori verranno accompagnati in un viaggio narrativo affidato al giornalista e scrittore Angelo De Nicola, con l’ausilio di immagini davvero rare e preziose, anche della città capoluogo abruzzese, della Perdonanza “storica”, in una diversa chiave di lettura della “Viltade”, del “Gran Rifiuto” e del messaggio misericordioso di Pietro dal Morrone.